Conversational Marketing e ottimizzazione per gli assistenti virtuali
Dialogare è importante. Nella vita privata, ma anche con i propri clienti. E proprio perché viviamo in un’era multi-channel, è fondamentale curare tutte le interazioni del nostro marchio, comparandole a quelle dei nostri potenziali clienti. Questa pratica si chiama Conversational Marketing.
Il Conversational Marketing cerca di valutare le conversazioni durante la user experience interagendo con con gli utenti tramite interfacce audio o visive.
Questo ramo del marketing è specificatamente pensato per andare incontro ai bisogni del consumatore attraverso la comunicazione, fornendo risposte immediate e creando conversazioni reali che lo aiutino a ottenere le informazioni che sta cercando.
Negli ultimi due anni gli assistenti virtuali sono diventati un “fenomeno” e la ragione del loro successo è la capacità di rispondere alle domande che gli rivolgiamo come se fossero persone. Usiamo gli assistenti virtuali dai nostri smartphone e dagli home speaker… Quanti di noi hanno detto almeno una volta “Hei Siri” o “Ok, Google” cercando un’informazione?
Già nel 2016 il 20% delle ricerche fatte su Google erano ricerche vocali, ma secondo comScore nel 2020 la percentuale salirà al 50%. Ciò avrà inevitabilmente impatto sulle pagine web e sul traffico internet; è necessario dunque per iniziare ad adottare strategie di Conversational Marketing e ottimizzare i siti per rispondere alle ricerche vocali delle persone.
Come puoi ottimizzare il contenuto per gli assistenti virtuali?
La prima cosa da fare è capire come funzionano questi device. Gli assistenti virtuali ottengono informazioni da diverse risorse. Possono attingere alla nostra rubrica per fare una telefonata, possono rivolgersi a un servizio di musica on-demand per riprodurre una canzone, ma possono avere anche dei propri strumenti per compiere altre azioni, come per esempio svolgere dei calcoli.
Ma cosa succede quando sono richieste informazioni che il sistema di intelligenza artificiale non possiede? In questi casi, il device cerca una risposta sui motori di ricerca. Questo permette di fornire risposte a domande semplici come: “Cos’è il Digital Marketing?” o “Cos’è un sistema di reporting?” cercando tra milioni di siti che parlano di questo argomento.
Esiste un modo per far sì che gli assistenti virtuali scelgano di mostrare un nostro contenuto invece di un altro? Sì! Abbiamo individuato 4 key point utili per raggiungere questo obiettivo:
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Acquisire autorità
Gli assistenti virtuali vogliono essere attendibili e offrire la migliore risposta alle domande che gli facciamo. Quindi non forniranno mai risposte provenienti da pagine con poca autorità o che presentano informazioni poco attendibili. -
Ottimizzare il sito
Questo step è necessario non solo per posizionarsi bene nei risultati di ricerca, ma anche per dare facile accesso ai tuoi contenuti ai motori di ricerca. La struttura del sito gioca un ruolo importante per catalogare e identificare facilmente le informazioni contenute. -
Creare contenuti che rispondano a domande precise
Gli utenti fanno domande pratiche agli assistenti virtuali: “Che tempo fa oggi?” o “Qual è la strada più corta per andare al lavoro?”. È importante analizzare le ricerche eseguite dagli utenti e ottimizzare in tal senso il contenuto, così da fornire risposte precise alle loro domande. -
Posizionarsi bene nei motori di ricerca
I primi risultati sui motori di ricerca sono i migliori per una query, almeno in teoria. Gli assistenti virtuali cercano risposte brevi e concrete per risolvere i dubbi dei loro utenti. Può succedere che il primo risultato non soddisfi il device e che venga scelto un altro risultato, ma comunque entro la quinta posizione.
Grazie a questi nostri 4 consigli sarai in grado di rendere il tuo sito capace di stabilire una conversazione con gli utenti attraverso i loro assistenti virtuali e di spronarli a fare ulteriori ricerche per avere informazioni maggiori. In cambio riceverai menzioni (quando l'assistente virtuale dice "Ho trovato un risultato sul sito We Are Marketing", per esempio) che contribuiranno a rafforzare l'immagine del tuo marchio.
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No grazie. La mia casella email va bene così.