L’ascesa dei podcast e del podcast marketing
La rivista New York, in un articolo riportato da Vulture sulla crescita dei podcast online, sostiene: "Questi semplici frammenti audio si sono rivelati l'innovazione culturale più significativa ed emozionante del nuovo secolo". Si stima che attualmente ci siano più di 660.000 podcast in produzione, vale a dire a circa 28 milioni di episodi fruibili on demand. Abbiamo a disposizione infinite possibilità di scelta e centinaia di argomenti da seguire. Per questo i podcast possono diventare un ottimo strumento per comunicare con la propria audience e fidelizzarla.
Ma cos'è un podcast?
La parola podcast deriva dall’unione di iPod (te lo ricordi?) e di broadcast (in italiano "trasmissione"), e si riferisce a quei brani audio che hanno fatto la loro comparsa durante la rivoluzione della musica digitale. La loro data di nascita non è chiara, ma il primo a coniare questo termine nel 2004 è stato il giornalista Ben Hammersley del quotidiano The Guardian. Alcuni sostengono che gli autori fossero Adam Curry, Vj di MTV e David Winer, sviluppatore software, che nello stesso anno iniziarono a distribuire podcast attraverso un feed RSS.
Un podcast online è una pubblicazione audio digitale periodica scaricabile da Internet. È come un programma radio, con la differenza che viene pubblicato su un sito web o su piattaforme come iTunes e Spotify in modo che l'utente possa scaricarlo e ascoltarlo quando vuole.
Solitamente i podcast approfondiscono temi specifici: il loro obiettivo è attrarre un’audience molto segmentata e, col tempo, appassionarla e fidelizzarla. Possiamo trovare podcast su tutto ciò che ci interessa: digital marketing, tecnologia, sport, letteratura e molto altro ancora.
È uguale a un programma radiofonico? La risposta è no, anche se ovviamente ci sono aspetti in comune. In primo luogo, i podcast di solito non vengono trasmessi in diretta ma vengono registrati e caricati su piattaforme per permettere all’utente di ascoltarli quando preferisce. Inoltre spesso trattano temi di nicchia, difficilmente nelle programmazioni radiofoniche.
“Variare gli argomenti è molto importante. Ora esiste un numero limitato di radio, e le poche rimaste, per sopravvivere, cercano di trattare sempre le stesse tematiche: quelle che funzionano di più e che sono più redditizie. I podcast consentono di affrontare argomenti molto diversi e con un approfondimento migliore", afferma il giornalista Ángel Jiménez de Luis, co-fondatore di Cuonda, community di podcast in Spagna.
Quello del podcast è un format agile e di facile consumo, che permette di informarsi con poco sforzo. Per questo molte persone ascoltano i podcast durante il proprio tempo libero e mentre svolgono altre attività.
L’aumento dei podcast online: ecco i numeri
A poco a poco, il podcast ha conquistato fette di pubblico sempre più fedeli. In Italia, secondo una ricerca realizzata da Nielsen e commissionata da Audible, la società di Amazon operativa nel mercato degli audiolibri, dal 2015 gli ascoltatori abituali di podcast sono passati da 850.000 a 2.700.000, con una crescita del 217%.
Ma chi sono gli utenti? La penetrazione dei podcast risulta maggiore nelle fasce di età più giovani. Sempre secondo la ricerca di Nielsen, chi li ascolta è prevalentemente fra i 18 e i 40 anni, con un trend in aumento per il segmento 18-25enni. Tra gli ascoltatori emerge che il 66% predilige come luogo di fruizione le mura domestiche, il 28% preferisce ascoltarli in macchina, mentre il 18% sui mezzi di trasporto pubblico. Questi dati confermano la loro estrema facilità di fruizione in svariate situazioni, anche in movimento, a differenza di un’altra attività di approfondimento come quella della lettura.
Il successo dei podcast ha spinto Spotify, la famosa piattaforma di musica in streaming, a riconoscerne il potenziale e a incorporare questa tipologia di contenuti nella propria offerta. A febbraio 2019 la compagnia ha infatti acquisito sia la società di produzione di podcast Gimlet Media, sia la società Anchor, specializzata nella realizzazione di software e strumenti per la produzione e distribuzione dei podcast. In una sua recente dichiarazione, Daniel Ek, co-fondatore e CEO di Spotify, ha dichiarato che a breve "più del 20% di tutti gli ascolti di Spotify saranno legati a contenuti non musicali".
Podcast online come content strategy
Grazie al suo successo, e alla possibilità di intercettare e fidelizzare pubblici ben segmentati, il podcast è diventato uno dei formati più interessanti per le strategie di marketing dei brand.
Secondo un rapporto del Reuters Institute, il 75% degli intervistati ritiene che l'audio diventerà uno strumento sempre più importante nelle strategie di contenuto. E per il 78%, ciò sarà possibile grazie alla crescita della tecnologia del controllo vocale.
Non è troppo tardi: puoi ancora posizionarti con facilità e avere successo con il podcast. È un’ottima occasione per proporti come un esperto del settore e raggiungere la tua audience attraverso un nuovo canale di comunicazione, offrendo un'esperienza a 360°.
Se vuoi saperne di più su questo argomento e su come emergere nel mercato, ti consigliamo questo podcast di Francesco Tassi, CEO di Fortune, piattaforma italiana di podcast:
In WAM ci siamo messi all’opera e abbiamo voluto lanciare il nostro podcast sul digital marketing. Uscirà una puntata nuova ogni mese e sarà il nostro spazio per condividere notizie e tendenze attraverso la voce degli esperti del nostro team e di autorità del settore. Puoi già ascoltare l'episodio #0: parliamo proprio dell'ascesa dei podcast e del perché abbiamo deciso di provare questo nuovo format. Clicca Play e buon ascolto!
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