Email marketing
Apr 03, 2017
Anna Giampaolo
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Vietato spammare: consigli per inviare email che verranno aperte

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L’email marketing è uno dei canali più efficaci per coltivare le relazioni con clienti potenziali e attuali. L’errore più grande che può commettere un marketer è inviare email in modo indiscriminato: spammare è estremamente dannoso per la brand reputation. Ti spieghiamo perché.

L’email marketing è fondamentale per trovare nuovi lead e per fidelizzarli. Ormai nessuno mette in discussione questo fatto: secondo Exitbee l’email marketing riesce a creare più conversioni di qualsiasi altro canale di marketing (social media inclusi) ed è 40 volte più efficace di Facebook e di Twitter per trovare nuovi clienti, senza contare che i messaggi mandati via email vengono letti 5 volte in più rispetto ai messaggi di Facebook. Inoltre, il 72% delle persone preferisce ricevere materiale promozionale via email piuttosto che attraverso i social media.

Ovviamente, tutti questi risultati possono essere ottenuti se le email vengono gestite in modo strategico: bisogna inviare l’email giusta alla persona giusta, e questo è possibile soltanto attraverso un’accurata segmentazione delle liste utenti attraverso criteri specifici. Segmentare i contatti è un processo opposto allo spammare, che prevede l’invio massiccio e indiscriminato di messaggi di posta elettronica di tipo promozionale a tutti quegli utenti che hanno specificato di non essere interessati ai servizi e ai prodotti promossi tramite email.

spammare

I tuoi sforzi nell’email marketing verranno premiati soltanto se eviti di spammare. Inviando ai tuoi contatti email che non sono di loro interesse (e che anzi risultano fastidiose), non solo ti precluderai la possibilità di trovare nuovi clienti, ma danneggerai irrimediabilmente l’immagine del tuo brand: aumenterai l’insoddisfazione dei tuoi contatti che probabilmente genereranno un passaparola negativo che scalfirà la tua brand reputation.

Secondo uno studio di MarketingSherpa, 4 utenti su 10 affermano di classificare le email come spam semplicemente perché le considerano irrilevanti. D’altro canto, le email cucite su misura dei destinatari a cui sono indirizzate vengono aperte il 50% in più rispetto alle altre.

L’unico modo per scrivere contenuti rilevanti e pertinenti è attuare una segmentazione adeguata, suddividendo i contatti secondo criteri specifici.

Segmentare in base alla geografia

La segmentazione geografica è imprescindibile per inviare email di invito a eventi, ma è anche il criterio fondamentale nel caso in cui la tua azienda abbia un legame molto forte con il territorio (come avviene per i ristoranti, ad esempio, o per le agenzie immobiliari).

Segmentare in base alla professione

Per le aziende B2B è importante conoscere il ruolo professionale del destinatario dell’email per poter fissare il tono of voice più appropriato. Non si può parlare a un commerciale nello stesso modo in cui si parla a un creativo: queste due figure hanno interessi e modalità comunicative molto differenti, che devi conoscere alla perfezione se vuoi che la tua email sia efficace.

Segmentare in base agli interessi

Per segmentare in base a questo criterio è opportuno basarsi su dati e statistiche relative alle visite del tuo sito. Guarda quali contenuti del tuo sito sono stati visualizzati o scaricati dagli utenti. Ad esempio, puoi inviare ai contatti che hanno scaricato uno specifico ebook una email con contenuti affini.

Segmentare in base al comportamento

Anche per questo criterio l’analisi dei dati del tuo sito web è essenziale. Non puoi inviare la stessa email a un contatto che ha visitato molte volte il tuo website, navigando tra le diverse sezioni, e a un contatto che invece lo sta visitando per la prima volta. Studiando il comportamento degli utenti quando visitano il tuo sito puoi capire in quale fase del buyer’s journey si trovano, e inviare email di lead nurturing ai contatti che hanno dimostrato un particolare interesse per la tua attività.

 

Una segmentazione efficace deve essere accompagnata da alcune semplici best practices:

Fai tesoro di tutte le osservazioni e lamentele che ti vengono fatte dai tuoi contatti: è l’unico modo per capire come migliorare la tua strategia di email marketing.

Misura periodicamente i risultati delle tue email: per esempio, se il Click Through Rate (percentuale dei destinatari che hanno aperto l’email e che cliccano il link in essa contenuto) è troppo basso, forse il tuo messaggio e la tua value proposition non sono espressi chiaramente.

Controlla sempre il tasso di annullamento alle iscrizioni alla newsletter: se il tasso supera la media rilevata nel tuo settore di riferimento, è segno che i tuoi contatti considerano le tue email inutili o inappropriate. Un buon metodo per contenere il numero di disiscrizioni è particolareggiare il processo di annullamento: quando un contatto clicca “Unsuscribe”, forniscigli dei filtri con cui può decidere di non ricevere tutte le email ma, ad esempio, soltanto quelle che trattano un argomento specifico, oppure di ricevere comunicazioni dalla tua azienda non tutte le settimane ma una volta al mese.

Leggi attentamente le email che invii: assicurati che il messaggio sia espresso in modo chiaro, in modo che l’utente lo comprenda facilmente e dopo una sola lettura e, soprattutto, che sia pertinente rispetto agli interessi del contatto cui viene inviato.

 

Spammare è l’errore più grande di un marketer. Segmentare le liste di contatti e inviare messaggi pertinenti, invece, è la strada giusta per una strategia di email marketing veramente efficace.

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